Il percorso di un Santo in terra gaudenziana

“Tre sono le cose che mi hanno convinto a giocare la mia vita sulla scia di don Guanella: l’incanto per la persona, la centralità della relazione con gli altri, la passione educativa”.

Queste parole, pronunciate da don Attilio Mazzola, riassumono bene lo spirito e i contenuti del convegno Il percorso religioso e sociale di un Santo in terra gaudenziana: San Luigi Guanella, che si è svolto nel pomeriggio di sabato 22 settembre presso la Casa San Giuseppe di Gozzano.
L’appuntamento, organizzato dall’Associazione ex allievi ed amici in collaborazione con la Casa San Giuseppe, si è snodato a partire da un’introduzione storica del prof. Battista Beccaria, che ha ricordato il percorso della chiesa novarese dalla prima evangelizzazione ai nostri giorni.
L’intervento di don Attilio ha poi condotto i presenti nel vivo del carisma guanelliano, spiegando come l’azione dello Spirito abbia ispirato a san Luigi uno stile in sintonia con i valori e la mentalità di Gesù. La persona – ha ricordato il sacerdote – è depositaria di qualità e risorse, a immagine di Dio: per questa ragione non può che mettersi in gioco nell’incontro con l’altro. La relazione di amore reciproco che ne scaturisce, chiamata da don Guanella vincolo di carità, diventa quindi immediatamente una relazione educativa.
E proprio alle esperienze educative che si sono succedute sul nostro territorio erano dedicate le ultime due relazioni del convegno: don Bruno Capparoni ha ricostruito, a partire dallo studio dei documenti d’archivio, le tappe della presenza guanelliana nella diocesi di Novara, ricordando i nomi di alcuni confratelli ancora ben presenti nella mente e nel cuore di molti gozzanesi; il dott. Matteo Della Vecchia ha invece illustrato i servizi attualmente presenti presso la Casa San Giuseppe, sottolineando che una struttura, per dirsi guanelliana, non può limitarsi a ricordare le idee di san Luigi, ma deve accettare di mettersi in cammino nella scia dei suoi passi.
Al termine degli interventi don Marco Grega, superiore provinciale dell’Opera, ha offerto una sintesi molto pragmatica delle parole ascoltate, invitando i presenti a non vivere nel ricordo di ciò che è stato, ma a coinvolgersi nella vita della Casa gozzanese proiettandosi nel futuro di un impegno che continua. Don Brunello Floriani ha invece portato il saluto del vescovo di Novara, mons. Franco Giulio Brambilla, osservando che l’Opera e la diocesi si stanno muovendo nella stessa direzione, con un coinvolgimento sempre più profondo dei laici nella vita della Chiesa.
Il convegno si è concluso con la celebrazione della Santa Messa e con un’abbondante apericena a base di prodotti del territorio, che ha fornito una prima occasione per visitare i locali della Casa e conoscere le persone che vi operano.

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